Marzo 29, 2024

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Il calcio toscano in un click

Il Pisa a la recherche du temps perdu

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Il tentativo è ardito, paragonare il campionato del Pisa al libro scritto da Marcel Proust, e se la stagione dei nerazzurri ha avuto inizio nel luglio scorso, il libro è definito il romanzo più lungo del mondo, 3724 pagine.

Proust nella sua opera ci racconta che l’uomo non fa che impegnarsi in una lotta continua contro il tempo. Solo nella sua memoria, l’uomo nel suo insieme può cogliere le incessanti trasformazioni alle quali il tempo sottopone fatti, persone e sentimenti. Ed in questa frase possiamo tranquillamente racchiudere la strana stagione dei nerazzurri, passata sulle montagne russe dall’inizio alla fine del campionato, un saliscendi che sta mettendo a dura prova le coronarie dei tifosi.

Uno spunto interessante del libro è racchiuso in questo: “La realtà si forma soltanto nella memoria”, e proprio D’Angelo e tutta la squadra dovrebbero trarre dai numerosi e pacchiani errori commessi durante la stagione che si stanno acuendo in queste ultime partite, che vedono il Pisa raccogliere un misero punto nelle ultime cinque gare. Una media da retrocessione, con prestazione a volte da film horror, errori tecnici evidenti, gol e contropiedi presi come se fosse una squadra di terza categoria.

Ma ritornando allo spunto del libro di Proust, il Pisa dovrebbe prendere spunto dai propri errori e cercare di migliorare, ma a quanto pare tutto ciò non accade, così come non sembrano essere servite le due riunioni di gruppo tenute a San Piero a Grado in cui si è cercato di fare chiarezza.

A questo punto resta la dignità, quella è sempre da difendere, restano tre partite da giocare in cui alla fine serve uscire dal campo a testa alta, e non con la coda tra le gambe come accade spesso recentemente. Occorre dare un senso alla stagione con un obiettivo minimo, come dichiarato ieri da Chiellini, da raggiungere quei playoff che al Pisa hanno dato ma hanno tolto anche tanto.

A fine stagione in caso di fallimento servirà fare chiarezza, ma sopratutto chi ha fallito, penso che sia giusto che paghi come accade in qualsiasi azienda del mondo.

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