Il Cittadella si è confermata la bestia nera del Pisa, Arena sbancata da parte dei Gorini boys e con quella di ieri contro i veneti i nerazzurri incassano la dodicesima sconfitta in 22 incontri. Ci vorrebbe un esorcista pagato dalla società per i prossimi incontri contro gli amaranto, anche se a Pisa in cuor loro vorrebbero non incontrarla più per qualche stagione, con il sogno a pronto ad essere tirato fuori dal cassetto.

Sul rigore non dato dal VAR non ci dilunghiamo più di tanto, il braccio era attaccato al corpo e la massima punizione non c’era da regolamento in quanto il volume del corpo non era aumentato.

Facciamo invece, due considerazioni sulla partita a livello tattico. A nostro modo di vedere formazione iniziale sbagliata, con Masucci che nonostante le 38 primavere ed il suo grande impegno non poteva essere messo in campo dal 1′ contro una difesa che lo ha praticamente annientato, stesso discorso per Gliozzi a cui imputiamo il pacchiano errore a tu per tu con Kastrati. Ieri poteva essere utile schierare quel Cissè, oggetto misterioso a Pisa, mai visto in campo con D’Angelo in panchina, e a questo punto ci chiediamo se il ragazzo sia veramente così scarso da tenerlo in panchina, la sua velocità ieri avrebbe potuto fare la differenza.

Dopo la prima mezz’ora da incubo D’Angelo ha fatto la prima correzione tenendo largo Ionita a destra e le cose sono un pò migliorate, il centrocampista è stato forse l’unico con una sufficienza nella prima parte di gara.Pessimi anche Marin e Nagy, che son ostati ingabbiati molto bene dai dettami di Gorini.

Nella ripresa sicuramente meglio, con un Morutan che ormai non stupisce più, ed un pari nel finale sfiorato in due occasioni.

Il punto poteva starci, nel finale, ma una sconfitta può essere anche da sprono per ritornare grandi, e questo Pisa può farlo sicuramente.

Adesso tocca alla società tornare sul mercato, perchè l’assenza di Torregrossa è pesante, serve una punta, La Mantia sembra essere il prescelto, ma occorre anche un centrocampista che segni, il sogno sarebbe Valoti, ma ci accontentiamo anche dell’ex Barberis che ha un conto aperto con la sorte dopo la finale persa a Latina che grida ancora vendetta.

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